Numeri importanti: 7 giorni ininterrotti di ricerca, oltre 300 soccorritori, di cui più di 200 volontari di protezione civile per cercare il fungaiolo scomparso il 29 settembre.
Attivati dalla Provincia di Bergamo, su richiesta della Prefettura, la colonna mobile ricerca dispesi di Orobie Soccorso si è subito mossa nella serata di Domenica 29 settembre con unità cinofile e tecnici di ricerca, coordinamento e telecomunicazioni. Per tutta la settimana si è operato in strettissima collaborazione con l’arma dei Carabinieri, il Soccorso Alpino, i vigili del fuoco, il Sindaco di Dossena e la Provincia di Bergamo impiegando e gestendo risorse importanti.
Utilizzate anche tecnologie avanzate come droni, elicotteri, radio geolocalizzate e sistemi gps
Orobie Soccorso con molto impegno e professionalità ha garantito ogni giorno personale cinofilo e tecnico. Sabato 5 ottobre si è organizzato una imponente ricerca impiegando 190 persone: una quarantina del Soccorso alpino e speleologico, 100 volontari dei gruppi di Protezione civile, della Croce Rossa, e naturalmente i Vigili del Fuoco. Sul posto anche i Carabinieri di San Pellegrino e il sindaco con l’amministrazione comunale. L’impegno da parte di tutti è stato notevole ma purtroppo ancora non sono emerse novità, né altri indizi utili per la ricerca. “Con il rammarico di non essere riusciti a dare alla famiglia una conclusione diversa a questa tragedia, non possiamo far altro che interrogarci su quanto una semplice escursione, anche in luoghi non per forza impervi o estremi, possa trasformarsi in un intervento molto impegnativo. Nonostante la dedizione e le professionalità in campo, l’esito di queste ricerche non è mai scontato”, sottolinea Marco Astori, responsabile della VI Delegazione Cnsas. Da qui il consiglio di indossare indumenti con colori di facile individuazione, di avere sempre con sé sistemi di comunicazione con applicazioni che facilitino la localizzazione, oppure dei sistemi GPS. Quando diventa difficile capire esattamente la posizione di una persona che ha bisogno di aiuto, anche un infortunio banale, un piccolo malore o una perdita di orientamento possono trasformarsi in una tragedia.