Parlano di NOI

Giuditta Lorenzi della 4a della scuola di formazione professionale ABF di Treviglio racconta di noi in un articolo.

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Orobie Soccorso, è un’organizzazione di volontariato di protezione civile composta da volontari altamente qualificati che operano in collaborazione con le forze dell’ordine locali o altri servizi di emergenza per intervenire nella ricerca di persone scomparse. Mio zio fa il volontario presso questa associazione e mi ha fatto avere il contatto di una persona che lavora lì, a cui ho fatto un’intervista.

1. CHE RAZZE DI CANI SI UTILIZZANO PER LE RICERCHE? CI SONO DEI CANI SPECIFICI?

Non c’è una razza prevalente di cani per far ricerca, ovviamente ci sono cani che sono meno portati, ma che possono essere addestrati. Per esempio, se prendiamo un Border Collie o un Golden Retriever, che hanno predisposizione al lavoro è più facile, se prendiamo invece un cane Lupo Cecoslovacco o un cane così detto primitivo come gli Husky, lì è un po’ più difficile, perché sono cani molto indipendenti. Noi abbiamo bisogno che il cane lavori con noi, quindi necessitiamo di cani che geneticamente sono predisposti a lavorare con i conduttori, tipo Cani da Pastore, Bovari, cani da caccia. Sia i Golden che i Labrador vengono usati per la caccia; quindi, bisogna fare in modo che non si perdano con tracce di animali selvatici, perché se ci troviamo in un bosco con un Setter, il cane tralascia il disperso per cercare la lepre.

Con i Pitbull e i Rottweiler, essendo cani da guardia, si fa un po’ più di fatica, però non è detto, abbiamo lavorato anche con dei rottweiler che hanno portato ottimi risultati.

2. COME FA IL CANE A CERCARE UNA DETERMINATA PERSONA?

Questa è una bella domanda. Ci sono tanti metodi di ricerca, c’è il cosiddetto “Mantrailing” ovvero “cercare l’uomo”, dove il cane odora l’indumento, non contaminato da nessuno (eccetto dal disperso), e va a cercare l’odore di quella persona. Questo è quello che fanno i cosiddetti cani molecolari, anche se è sbagliata questa terminologia, perché tutti i cani sono molecolari e cercano le molecole umane, però in questo caso il cane va a cercare quell’odore specifico.

I nostri cani invece sfruttano il cosiddetto cono d’odore: quando camminiamo per i boschi o sulla strada calpestando l’erba e le foglie lasciamo una traccia, loro vanno a cercare questa traccia. Così facendo il cane riesce a trovare il disperso, usano anche la vista, mentre quando il cane perde la traccia odorosa del disperso con lo sguardo cerca delle tracce per ritornare sulla strada giusta. Questo vale per la ricerca in superficie (quindi nei boschi), per quanto riguarda invece la ricerca sotto le macerie, il cane deve saper usare l’olfatto, deve usarlo molto bene perché in un crollo non abbiamo ovviamente nessuna erba calpestata o foglie schiacciate, ma abbiamo l’odore umano. In questi casi bisogna cercare solo l’odore anche a 4/ 5 metri sotto le macerie, quindi il cane deve sapere cosa deve cercare. Infatti l’addestramento per cani da macerie o da catastrofe è molto più complicato e molto più difficile della ricerca in superficie.

3.FINO A CHE ETÀ UN CANE PUÒ FARE RICERCA?

Si comincia a lavorare quando il cane ha 60 giorni (2 mesi), fino ai 2 anni è in addestramento perché essendo per lui un gioco deve capire cosa deve fare e perché deve farlo. Dopo i 2 anni di addestramento il cane inizia a lavorare superando degli esami pratici (deve svolgere correttamente degli esercizi), può poi continuare a lavorare fino agli 8/ 9 anni, dipende tutto dalla razza. Per esempio abbiamo i Golden Retriever o i Labrador che loro posso lavorare fino a quell’età, ci sono dei Meticci che riescono a lavorare fino a 11 anni, quindi è difficile stabilire fino a che età un cane riesce, dipende un po’ anche dalla razza, la media stimata è dagli 8 agli 11 anni.

4. COME FUNZIONA IL VOSTRO ADDESTRAMENTO?

Ci sono 2 tipi di addestramento, noi abbiamo bisogno che il cane sia sotto il nostro controllo quindi glielo insegniamo con degli esercizi di condotta e obbedienza: quando lo chiamo deve tornare da noi, se io gli dico “seduto”, lui deve mettersi seduto e se io gli dico “terra” lui deve mettersi a terra. Questi sono esercizi di controllo, in più ci sono tanti vari esercizi, che al campo di addestramento devono fare, per esempio la scala orizzontale, essa ha le stesse misure di una scala dei vigili del fuoco e serve per quando in maceria bisogna passare da una parte all’altra di qualche edificio.

Poi c’è la ricerca vera e propria, per questa ricerca usiamo delle persone che si chiamano “figuranti”, che fanno le veci del disperso nell’addestramento. Per far la ricerca, il figurante va a nascondersi e il cane deve trovarlo, per arrivare a questo stadio c’è tutta una serie di passaggi. Noi cominciamo prima con il figurante a vista del cucciolo, poi più lontano e infine nascosto, oppure in cima a un albero, perché non si sa mai dove e in che situazione può essere il disperso, se seduto, sdraiato o in piedi, quindi il cane deve imparare tutto e nei 2 anni di addestramento impara questo.

Una cosa che il cane deve saper fare assolutamente é abbaiare: quando un cane arriva sul disperso la segnalazione per dire “l’ho trovato” è appunto abbaiando, perché io non essendo dietro al cane, siccome il cane in ricerca gira libero per avere più spazio dove cercare, quando arriva al disperso deve far sapere a me che magari sono rimasto indietro, che l’ha trovato.

5. COME SI FA AD ADDESTRARE UN CANE ALLA RICERCA?

Come ho detto prima il cane comincia a lavorare dopo 2 mesi, in quei 60 giorni nell’ allevamento la madre insegna al cucciolo tutto, per esempio gli insegna il morso per difendersi dagli altri fratelli e come comportarsi con loro. Dopo questi 60 giorni il cane può cominciare l’addestramento, dove noi gli insegniamo come comportarsi, per esempio le regole di casa, se il cane vive in casa.

Man mano che va avanti l’addestramento, cominciamo a insegnargli le cose più difficili: a stare al piede, a stare fermo quando io sono distante anche 20 metri e a ritornare di fronte o di fianco a me nel momento in cui io lo chiamo.

Mentre si fa questo addestramento di obbedienza in contemporanea si comincia a fare anche l’addestramento alla ricerca, quindi il cucciolo lavorerà con tutte le persone del gruppo: a turno si fa un cerchio e il cane dovrà andare da una persona all’altra. Questo serve a insegnargli che deve andare da tutti gli estranei nella ricerca.

6. È MEGLIO ADDESTRARE UN CANE CUCCIOLO O PIÙ GRANDE?

Con un cucciolo è più facile perché è un quaderno bianco, dove tu puoi scrivere di tutto, con lui puoi fare tante cose che un cane di 5 anni non può, un cane di 1 anno e mezzo ha già tanti vizi e difetti, anche se il conduttore può metterci tutta la buona volontà si spera che arrivi ai livelli di un cucciolo.

Addestrare un cucciolo è fantastico, perché se deve lavorare sulle macerie o nelle catastrofi, lo porti nei cantieri per fargli sentire le macchine, la ruspa, o il trattore, per fargli avere meno fobie per questi rumori.

Tutte fobie che potrebbe avere invece un cane più grande.

7. CHE DIFFERENZA C’È TRA LA RICERCA NEI BOSCHI E LA RICERCA NELLE MACERIE?

La ricerca nei boschi è molto più facile rispetto a quella sulle macerie, il cane usa tutti i sensi, dall’olfatto alla vista e all’udito e quindi per un cane è molto più facile, infatti si comincia sempre l’addestramento con la ricerca in superficie, poi ogni tanto si fanno anche degli esercizi, come se fossimo in macerie per esempio la ricerca nel tubo, nelle casse, anche se non sarà mai come nelle macerie vere.

In maceria è più difficile, perché il cane deve essere predisposto alla movimentazione. Un esercizio che facciamo per esempio è lo swing, è un asse che va avanti e indietro dove poi il cane deve stare lì sopra senza muoversi o scendere, questo aiuterà poi il cane in eventuali massi che si muovono a non cadere o a farsi prendere dal panico.

8. COME FUNZIONA IL PIANO DI EMERGENZA?

Solo nella bergamasca lavorano i cani che hanno il brevetto ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana) che fa parte delle FCI (Federazione Cinologica Internazionale). Grazie a questo esame il cane può essere operativo. Noi insieme al soccorso alpino e ai vigili del fuoco abbiamo stabilito che nella provincia di Bergamo lavorano solo cani che hanno superato questo esame per avere il brevetto.

Il piano d’emergenza per la ricerca nei boschi è così: quando c’è un disperso, viene allertato il soccorso alpino, loro vanno sul posto e valutano la situazione, se poi hanno bisogno di unità cinofile, chiamano la prefettura di Bergamo e il prefetto di Bergamo autorizza l’uso delle unità cinofile, quindi chiama la protezione civile di Bergamo e loro poi chiameranno la colonna mobile, che siamo noi. Il presidente Marzio Moretti della colonna mobile verrà informato e sarà lui poi a mettere in allerta tutte le unità cinofile della colonna mobile, che poi andranno sul posto. Sarà poi il soccorso alpino a valutare in quali aree mandare i cani in ricerca.

Per la ricerca in macerie invece è tutto l’opposto, perché la zona dove c’è l’emergenza è diversa dall’addestramento che si fa con il cane nel campo macerie di Franciacorta, quando ti chiamano per un terremoto non conosci la zona dell’avvenimento quindi il cane deve essere super preparato. Quando arrivi sul posto, ti metti a disposizione dei vigili del fuoco, loro poi valuteranno in che sito mandarti in base alle tue capacità: ad esempio ai vigili del fuoco dirai che il tuo cane è brevettato nella ricerca di una cosa specifica.

Articolo Originale

https://sites.google.com/view/ilgiornalediabftreviglio/novembre-2022/terza-settimana